Era il gennaio 1971; in quegli anni, sulle frequenza di “mamma RAI” aveva un discreto seguito la trasmissione radio Chiamate Roma 3131, una trasmissione ben fatta, condotta da Franco Moccagatta.
Fu così che a Elena Zucconi Minnella, mamma di Valerio, venne in mente di sfruttare la trasmissione per pubblicizzare l’Obiezione di Coscienza del figlio.
L’argomento era considerato tabù in radio, per questo, pensando che parlare in prima battuta di obiezione non le avrebbe permesso di superare il pre-filtro delle operatrici telefoniche, che avevano il compito di inoltrare alla redazione solo le richieste di udienza “meritevoli” fra le tante che ricevevano, Elena decise un approccio “sghembo”: lei, mamma italiana, non era stata informata adeguatamente dell’arresto del figlio minorenne.
La scelta ebbe successo e, casualmente, coinvolse anche il giornalista Giorgio Bocca, ex partigiano, interessato all’argomemento, e permise a Elena di parlare di obiezione e servizio civile.
La trasmissione ebbe buona risonanza (decine di persone vennero nel negozio di Bologna della famiglia Minnella a congratularsi con Elena).
Quella che potete ascoltare qui sopra è la registrazione dell’intera telefonata, non solo il pezzo centrale, con il dialogo con Bocca e Moccagatta, che le RAI trasmise, a partire dalla connessione telefonica con Roma.
(Allora le telefonate interurbane prevedevano che una “centralinista” umana connettesse materialmente i numeri delle diverse città.)